ALBERTO PREGNOLATO / L'ITALIA CHE NON VORREMMO.
Cogito ergo sunt (Penso dunque sono) sosteneva Cartesio.
Bene anch’io oggi sto pensando e rifletto per capire il significato dei tanti sms, le telefonate ricevute e le interessanti discussioni che su Facebook spuntano come i funghi.
E mi chiedo, ma perché scegliamo di farci male e poi ci lamentiamo?
Certo il lamentarsi è divenuto lo sport più diffuso, nel nostro bel paese, dimenticando peraltro il valore del consiglio che pubblicizzano i medici dentisti:
PREVENIRE E’ MEGLIO CHE CURARE.
Non riesco proprio a capire chi sceglie il “male” e poi si lamenta perché è male.
Se guardo dall’altra riva del fiume, come si suol dire, mi accorgo d’altro canto della pochezza dell’essere umano.
Basta che a qualcuno venga dato un certo ruolo, per farlo sentire importante, dimenticandosi che per certi ruoli ci vuole competenza e che quei ruoli richiederebbero di essere svolti con coscienza o per essere più precisi con “sana coscienza”.
Quando chi governa è incapace e ha ottenuto la sua posizione solo vendendo la propria dignità a persone che hanno rovinato un ambiente, sviluppando sistemi che devono essere definiti con il loro più appropriato nome: MAFIOSI.
Quando si offrono posizioni di prestigio e di “comando” a persone amiche dei malavitosi affinché continuino a reiterare comportamenti antisportivi.
Quando le persone per migliorare la propria posizione accettano compromessi che tolgono loro dignità e libertà.
Quando di fatto si permette a un monopolio di distruggere un ambiente creando miraggi che ipnotizzano giovani talenti, che saranno a loro volta i portatori del virus anche nel futuro.
Certo il lamentarsi è divenuto lo sport più diffuso, nel nostro bel paese, dimenticando peraltro il valore del consiglio che pubblicizzano i medici dentisti:
PREVENIRE E’ MEGLIO CHE CURARE.
Non riesco proprio a capire chi sceglie il “male” e poi si lamenta perché è male.
Se guardo dall’altra riva del fiume, come si suol dire, mi accorgo d’altro canto della pochezza dell’essere umano.
Basta che a qualcuno venga dato un certo ruolo, per farlo sentire importante, dimenticandosi che per certi ruoli ci vuole competenza e che quei ruoli richiederebbero di essere svolti con coscienza o per essere più precisi con “sana coscienza”.
Quando chi governa è incapace e ha ottenuto la sua posizione solo vendendo la propria dignità a persone che hanno rovinato un ambiente, sviluppando sistemi che devono essere definiti con il loro più appropriato nome: MAFIOSI.
Quando si offrono posizioni di prestigio e di “comando” a persone amiche dei malavitosi affinché continuino a reiterare comportamenti antisportivi.
Quando le persone per migliorare la propria posizione accettano compromessi che tolgono loro dignità e libertà.
Quando di fatto si permette a un monopolio di distruggere un ambiente creando miraggi che ipnotizzano giovani talenti, che saranno a loro volta i portatori del virus anche nel futuro.
L’unica cosa che potrebbe avere un senso, per chi dirige, sarebbe il ritirarsi in meditazione su un monastero, per riflettere sulle responsabilità di certe scelte che permettono di fatto al continuo deterioramento di un ambiente e di una nazione.
Essere Italiani è stato per anni un vanto.
Dopo la seconda guerra mondiale abbiamo saputo “tirarci su le maniche” e con grandi sacrifici abbiamo dato valore ai nostri prodotti, che sono stati esportati poi in tutto il mondo, ma essendo prodotti in Italia.
Ora molti scappano all’estero e di fatto non rappresentano più il Made in Italy, ma in cambio siamo ora famosi come un popolo di ladri e corrotti.
La “bella Italia” il sogno di tanti è divenuta la “triste Italia”.
Sappiate che arriva per tutti il momento delle scelte.
La vita è fatta di scelte.
Si può continuare a godere dei privilegi ricevuti.
Si può rimanere inattivi e piangersi addosso.
Oppure si può dire basta:
IO NON CI STO
dando a certi comportamenti una svolta e riprendendo in mano le redini della propria vita.
Personalmente ritengo ci siano solo due motivi che ci spingano a fare qualcosa: sapere di poterla controllare oppure provare piacere nel farla.
Pertanto se fai qualcosa che non controlli e neppure provi piacere, hai una sola scelta sensata, devi CAMBIARE.
Se saprai abbattere i blocchi mentali che ti poni, smettendo di avere paura più delle opinioni che ti hanno inculcato delle cose che delle cose stesse.
Se ti guarderai intorno quindi con una mente aperta, saprai cogliere le opportunità che la vita ti offre.
Ma se tu sei cieco in questo momento e fai finta d’ignorarle per paura di ripercussioni future, significa non capire che non avrai mai un futuro felice.
Il momento delle parole è ormai terminato, solo con i fatti puoi avviare il processo per costruire l’ambiente dove provi piacere, ma sappi che ciò comporta la disponibilità di un cambiamento, anche nel tuo modo di essere, perché frequentando ambienti ad alto contenuto di radiazioni si finisce inesorabilmente per essere avvelenati e ciò accade a tutti al di là se nutrono anche sentimenti positivi o meno.
Non rinviare a domani quello che puoi fare da oggi stesso, perché già esiste, e vedrai che molti delusi, se ben motivati e guidati riusciranno a costruire l’ITALIA CHE VORREMMO.
ASINO / LE PERSONE CHE NON VORREMMO.
Ho letto, non senza difficoltà essendo io un'asino, la lettera di Pregnolato.
Comincia subito con una dimostrazione della sciatteria mentale e dell'insolenza di una persona che considera sè stessa come il non plus ultra dell'onestà, della moralità, del modo di comportarsi anche se, analizzando ciò che fa in chiunque, foss'anche un'asino come me, i dubbi sono molti.
La sciatteria è dimostrata dall'approssimazione delle citazioni e dell'analisi. "Cogito ergo sunt" è sbagliato, come gran parte delle cose di cui egli parla. Renè Descart infatti disse "Cogito ergo Sum" che significa (sento, penso, sono cosciente e dunque esisto) che significa il mondo è ciò che io penso, la somma delle sensazioni e pensieri.
Offrire come notizia il fatto che quel giorno in cui ha scritto la lettera egli pensa, quasi come se fosse una notizia straordinaria, è la dimostrazione che probabilmente per il resto egli parla, parla, parla citando slogan, pubblicità, minchiate varie senza pensarci troppo su.
Cita come fonte qualificata del suo acculturamento Facebook dove un qualsiasi coglione può scrivere una stronzata e riscuotere un discreto successo. E questo spiega forse perchè egli abbia perso completamente la capacità di costruire un pensiero coerente... E se lo dico io che sono un'asino è tutto dire.
Chissà quale oscuro nesso che io non riesco a vedere tra il lamentarsi, sport nazionale, ed il prevenire che è meglio di curare. Capisco che copiare uno slogan (dai medici dentisti poi!) sia più facile che dire qualcosa di originale ma forse bisognerebbe informare il "Pregno di sè" che ci deve essere una conseguenza logica tra ciò che si sostiene e ciò che si porta a supporto delle proprie tesi.
Cosa c'entra il prevenire che è meglio di curare con lo sport nazionale del lamentarsi?
Quante persone dopo avere curato qualcosa ed ancora si lamentano?
Ma il "Pregno di sè" prosegue senza freni ad indagare bene e male. Ma bene e male non sono categorie soggettive? Esattamente come dice Cartesio? Egli cita Cartesio e poi procede con l'armamentario tipico di Torquemada, il grande inquisitore, che in un giorno condannava a morte decine di persone solo perchè si allontananvano dalla sua personale concezione di bene e di male. Per fortuna nel Pregno la possibilità della condanna è solo epistolare.
Guardo sull'altra riva del fiume e vedo la pochezza dell'essere umano... Non sarà che si sta specchiando nella placida acqua del fiume o su uno specchio di ghiaccio che riflette la sua immagine?
Una massima filosofica dice che ciò che vediamo è lo specchio di ciò che è dentro di noi. Povero Pregno!
C'è chi avendo un certo ruolo e si sente importante. Ma peggio ancora, se seguiamo il metro di giudizio del nostro filosofo, sarà colui che essendo solo candidato ad un certo ruolo, prima di essere tremendamente trombato, si sente importante e procede tronfio come piccione ripieno.
Chissà di chi parla quando cataloga come mafiose le persone. Questo è il titolo meritorio che egli propala nell'ambiente più frequentemente. Glie lo si sente ripetere insieme a tutta una serie di insulti tipici di una persona frustrata, gretta, insicura, cattiva... E pare che tra i famigliari qualcuno avrebbe molto da dire sulla pacatezza di giudizio, altruismo, intelligenza, gioia di vivere e bontà del "profeta".
Parla di monopolio, il profeta, perchè è il suo pensiero dominante.
Creare un monopolio. Con gare dove i suoi amici colleghi maestri lo venerano e gli portano le coppie per un business che di sportivo non ha nulla di nulla se non la dimostrazione del fatto che con le parole ognuno può dire ciò che vuole ma poi i fatti dimostrano chi si è veramente.
Poi comincia a sfoggiare una cultura che non ha, che copia qua e là senza capirne un tubo, come quella volta che chiamò MAICOL Michail Gorbaciev come se fosse nato in texas come Bush e non in Russia.
Chiacchiere e distintivo, direbbe qualcuno.
Ma perchè al posto di occuparsi sempre del prossimo, visto che Cartesio dice con quel "cogito ergo sum" che il mondo, il nostro mondo, siamo noi coi nostri pensieri, non ci parla di ciò che sta facendo lui?
Perchè non ci racconta delle gare che egli organizza con gli amici ed i corsi dove dice che possono giudicare le loro coppie fare come vogliono, come si faceva vent'anni fa?
Ma non era lui quello che ripeteva gli slogan dello sport (la sua specialità) quando c'era il commissario Pancalli?
Ma non era lui quello che con Carla Giuliani prospettava grandi cose ma che quando ha capito che non ne traeva il sufficiente beneficio in termini di immagini, di ego, forse anche di denaro, ha rotto dando vita alla guerra che l'ha visto sconfitto, umiliato?
Ma non è vergognoso mettere il proprio curriculum vitae per presentarsi in un ambiente che lo conosce per i propri comportamenti, per il proprio modo di parlare, di giudicare, per le cose che escono dalla sua bocca?
Non sarebbe più facile cercare di capire che è stato bocciato perchè la democrazia, a cui lui (senza capire bene cosa sia) fa sempre riferimento, lo ha ritenuto incompetente, non equilibrato, fazioso, per ricoprire il ruolo a cui tanto ambiva?
Suvvia Pregnolato, per ottenere l'Italia che vorremmo, dovremmo prima cominciare ad ignorare le persone che non vorremmo. E la maggioranza in FIDS due le ha selezionate, Pregnolato e Giuliani.
Essere Italiani è stato per anni un vanto.
Dopo la seconda guerra mondiale abbiamo saputo “tirarci su le maniche” e con grandi sacrifici abbiamo dato valore ai nostri prodotti, che sono stati esportati poi in tutto il mondo, ma essendo prodotti in Italia.
Ora molti scappano all’estero e di fatto non rappresentano più il Made in Italy, ma in cambio siamo ora famosi come un popolo di ladri e corrotti.
La “bella Italia” il sogno di tanti è divenuta la “triste Italia”.
Sappiate che arriva per tutti il momento delle scelte.
La vita è fatta di scelte.
Si può continuare a godere dei privilegi ricevuti.
Si può rimanere inattivi e piangersi addosso.
Oppure si può dire basta:
IO NON CI STO
dando a certi comportamenti una svolta e riprendendo in mano le redini della propria vita.
Personalmente ritengo ci siano solo due motivi che ci spingano a fare qualcosa: sapere di poterla controllare oppure provare piacere nel farla.
Pertanto se fai qualcosa che non controlli e neppure provi piacere, hai una sola scelta sensata, devi CAMBIARE.
Se saprai abbattere i blocchi mentali che ti poni, smettendo di avere paura più delle opinioni che ti hanno inculcato delle cose che delle cose stesse.
Se ti guarderai intorno quindi con una mente aperta, saprai cogliere le opportunità che la vita ti offre.
Ma se tu sei cieco in questo momento e fai finta d’ignorarle per paura di ripercussioni future, significa non capire che non avrai mai un futuro felice.
Il momento delle parole è ormai terminato, solo con i fatti puoi avviare il processo per costruire l’ambiente dove provi piacere, ma sappi che ciò comporta la disponibilità di un cambiamento, anche nel tuo modo di essere, perché frequentando ambienti ad alto contenuto di radiazioni si finisce inesorabilmente per essere avvelenati e ciò accade a tutti al di là se nutrono anche sentimenti positivi o meno.
Non rinviare a domani quello che puoi fare da oggi stesso, perché già esiste, e vedrai che molti delusi, se ben motivati e guidati riusciranno a costruire l’ITALIA CHE VORREMMO.
ASINO / LE PERSONE CHE NON VORREMMO.
Ho letto, non senza difficoltà essendo io un'asino, la lettera di Pregnolato.
Comincia subito con una dimostrazione della sciatteria mentale e dell'insolenza di una persona che considera sè stessa come il non plus ultra dell'onestà, della moralità, del modo di comportarsi anche se, analizzando ciò che fa in chiunque, foss'anche un'asino come me, i dubbi sono molti.
La sciatteria è dimostrata dall'approssimazione delle citazioni e dell'analisi. "Cogito ergo sunt" è sbagliato, come gran parte delle cose di cui egli parla. Renè Descart infatti disse "Cogito ergo Sum" che significa (sento, penso, sono cosciente e dunque esisto) che significa il mondo è ciò che io penso, la somma delle sensazioni e pensieri.
Offrire come notizia il fatto che quel giorno in cui ha scritto la lettera egli pensa, quasi come se fosse una notizia straordinaria, è la dimostrazione che probabilmente per il resto egli parla, parla, parla citando slogan, pubblicità, minchiate varie senza pensarci troppo su.
Cita come fonte qualificata del suo acculturamento Facebook dove un qualsiasi coglione può scrivere una stronzata e riscuotere un discreto successo. E questo spiega forse perchè egli abbia perso completamente la capacità di costruire un pensiero coerente... E se lo dico io che sono un'asino è tutto dire.
Chissà quale oscuro nesso che io non riesco a vedere tra il lamentarsi, sport nazionale, ed il prevenire che è meglio di curare. Capisco che copiare uno slogan (dai medici dentisti poi!) sia più facile che dire qualcosa di originale ma forse bisognerebbe informare il "Pregno di sè" che ci deve essere una conseguenza logica tra ciò che si sostiene e ciò che si porta a supporto delle proprie tesi.
Cosa c'entra il prevenire che è meglio di curare con lo sport nazionale del lamentarsi?
Quante persone dopo avere curato qualcosa ed ancora si lamentano?
Ma il "Pregno di sè" prosegue senza freni ad indagare bene e male. Ma bene e male non sono categorie soggettive? Esattamente come dice Cartesio? Egli cita Cartesio e poi procede con l'armamentario tipico di Torquemada, il grande inquisitore, che in un giorno condannava a morte decine di persone solo perchè si allontananvano dalla sua personale concezione di bene e di male. Per fortuna nel Pregno la possibilità della condanna è solo epistolare.
Guardo sull'altra riva del fiume e vedo la pochezza dell'essere umano... Non sarà che si sta specchiando nella placida acqua del fiume o su uno specchio di ghiaccio che riflette la sua immagine?
Una massima filosofica dice che ciò che vediamo è lo specchio di ciò che è dentro di noi. Povero Pregno!
C'è chi avendo un certo ruolo e si sente importante. Ma peggio ancora, se seguiamo il metro di giudizio del nostro filosofo, sarà colui che essendo solo candidato ad un certo ruolo, prima di essere tremendamente trombato, si sente importante e procede tronfio come piccione ripieno.
Chissà di chi parla quando cataloga come mafiose le persone. Questo è il titolo meritorio che egli propala nell'ambiente più frequentemente. Glie lo si sente ripetere insieme a tutta una serie di insulti tipici di una persona frustrata, gretta, insicura, cattiva... E pare che tra i famigliari qualcuno avrebbe molto da dire sulla pacatezza di giudizio, altruismo, intelligenza, gioia di vivere e bontà del "profeta".
Parla di monopolio, il profeta, perchè è il suo pensiero dominante.
Creare un monopolio. Con gare dove i suoi amici colleghi maestri lo venerano e gli portano le coppie per un business che di sportivo non ha nulla di nulla se non la dimostrazione del fatto che con le parole ognuno può dire ciò che vuole ma poi i fatti dimostrano chi si è veramente.
Poi comincia a sfoggiare una cultura che non ha, che copia qua e là senza capirne un tubo, come quella volta che chiamò MAICOL Michail Gorbaciev come se fosse nato in texas come Bush e non in Russia.
Chiacchiere e distintivo, direbbe qualcuno.
Ma perchè al posto di occuparsi sempre del prossimo, visto che Cartesio dice con quel "cogito ergo sum" che il mondo, il nostro mondo, siamo noi coi nostri pensieri, non ci parla di ciò che sta facendo lui?
Perchè non ci racconta delle gare che egli organizza con gli amici ed i corsi dove dice che possono giudicare le loro coppie fare come vogliono, come si faceva vent'anni fa?
Ma non era lui quello che ripeteva gli slogan dello sport (la sua specialità) quando c'era il commissario Pancalli?
Ma non era lui quello che con Carla Giuliani prospettava grandi cose ma che quando ha capito che non ne traeva il sufficiente beneficio in termini di immagini, di ego, forse anche di denaro, ha rotto dando vita alla guerra che l'ha visto sconfitto, umiliato?
Ma non è vergognoso mettere il proprio curriculum vitae per presentarsi in un ambiente che lo conosce per i propri comportamenti, per il proprio modo di parlare, di giudicare, per le cose che escono dalla sua bocca?
Non sarebbe più facile cercare di capire che è stato bocciato perchè la democrazia, a cui lui (senza capire bene cosa sia) fa sempre riferimento, lo ha ritenuto incompetente, non equilibrato, fazioso, per ricoprire il ruolo a cui tanto ambiva?
Suvvia Pregnolato, per ottenere l'Italia che vorremmo, dovremmo prima cominciare ad ignorare le persone che non vorremmo. E la maggioranza in FIDS due le ha selezionate, Pregnolato e Giuliani.
Non entro nella discussione ma tengo a sottolineare che finchè ci sono Presidenti di associazioni nazionali sportive che con insoldi degli associati regalano computer apple ai "loro amichetti", che eleggono vice presidente una vecchia ballerina con 6 voti senza convocare la.prevista "assemblea nazionale", che offrono.30.000 euro (sarebbe corruzione se si trattase di un ente riconosciuto) a un maestro di ballo per tradire Jerry Abrate, il mondo della danza sportiva naviga nel torbido. E a Pregnolato dobbiamo riconoscere il merito di aver scoperchiato la pentola.....e questo a me non sembra certo poco. Grazis
RispondiEliminaNon condivido la posizione di Pregnolato, in parte anche per alcune delle ragioni che hai sopra elencato.
RispondiEliminaPer me la giusta lotta è quella per il rispetto delle regole.
Resta però il fatto che alla luce delle cose che vai scrivendo nelle ultime ore, Pregnolato è l’unico e solo che ha preso le distanze dall’immondezzaio che stavi generando e che ti sta seppellendo.
Quel cartesiano cogito ergo sum è appannaggio di pochi, e lui e uno di quelli. Uomini che hanno a riferimento la dignità, cioè quella qualità che ci eleva dall’imbecillità umana!
Anche tu, asino che riconosci di essere, con quell’avverbio forse hai dubitato, perché se l’ambizione era il denaro, avrebbe seguito altre strade!
Orbene, se hai intenzione di cambiare, fallo alla svelta!
Se ciò che scrivi è un “mea culpa”, incamminati subito sulla strada per rimediare per quanto è possibile ai danni che hai provocato.
Saturnino Iacobucci