mercoledì 23 ottobre 2013

Ma che mondo sarebbe?



Che mondo sarebbe se due soci di una federazione, nonostante siano sottoposti al codice di comportamento sportivo, fossero eletti a capo di importanti organizzazioni in un qualsiasi campo, stringessero un accordo per gestire un business che escludendo gli altri costringesse tutti a transitare in una delle due organizzazioni definendo un monopolio crea denaro imponente, che ne sappiamo, nella creazione di un qualche prodotto o servizio?
E se quell'organizzazione, quella dove tutti dovessero passare, fosse quella senza troppi vincoli statutari, troppi controlli da enti pubblici vari, con la sede presso i locali dell'altro dei due capi e potesse beneficiare di un monopolio nazionale della formazione dei tecnici e degli ufficiali di gara di una qualche disciplina dello scibile umano?

E se tra quelle due organizzazioni il legame forte fosse uno studio di gestione di proprietà di uno dei due grandi capi passato poi di mano ad un compagno ed alla mamma di uno dei due?

E se tutto questo fosse in un dossier molto ben scritto in cui si chiariscono anche i reali legami dei membri dei consigli di amministrazione che, palesemente in conflitto di interessi, hanno deliberato tale illegittima posizione dominante, modalità di fare transitare il denaro dai contratti e cose di questo genere?

E se tutti questi documenti fossero in mano, insieme a molte altre cose ad un ex amico che i due presidenti hanno preso lungamente per il culo pensando che fosse come loro a cui piace tanto (è una cosa che ai due grandi capi piace, non solo metaforicamente) ed ora a questo girassero un tantinello le palle e, buttato fuori da tutto, battuto alle elezioni, decidesse di spiegare un po' i meccanismi?

Ma che mondo sarebbe una roba del genere?
Per fortuna che noi viviamo nella danza sportiva, dove una cosa del genere non succederebbe mai...
O mi sbaglio?

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